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Aprire o rinnovare in Russia. Ora é il momento giusto!

L’economia russa ha ripreso slancio alla fine del 2017, con una crescita del Pil dell’1,6 per cento, e un’espansione del 2,5 per cento del settore agricolo, come ha comunicato il presidente Vladimir Putin, l’11 gennaio, dicendo che la cosa “ispira ottimismo”. E il governo confida in un’ulteriore crescita.

Dopo un biennio di recessione, che tra il 2015 e il 2016 ha visto il valore del rublo in caduta libera sotto la spinta delle sanzioni in risposta alla crisi Ucraina, il 2017 ha segnato la ripresa delle esportazioni in Russia. Gettando le fondamenta per un 2018 di ulteriore crescita.

Tra gennaio e settembre 2017, secondo le elaborazioni del Centro Studi di Sistema Moda Italia, le esportazioni di prodotti tessili e di abbigliamento verso la Russia sono cresciute del 10,8% in valore, superando i 790 milioni di euro, e del 2,2% in volume. Merito dell’abbigliamento moda, che sta trainando la ripresa: il settore nei nove mesi ha messo a segno un +13,3% in valore, a 693,4 milioni di euro.

Per molti brand è giunto quindi il momento di aprire o aggiornare il proprio punto vendita.

Ma qual è la giusta strategia da attuare?

Negli ultimi anni a causa dei pesanti dazi doganali il mercato interno è cresciuto molto ed i franchising spingono sempre di più verso una produzione locale al fine di risparmiare su onerosi dazi doganali ed elevati costi di trasporto.

Il problema fondamentale dei brand diventa far rispettare le linee guida dei format che spesso vengono reinterpretate di negozio in negozio cambiando materiali e finiture.

E’ facile perdersi nella complicata burocrazia Russa, per evitare questo serve un costante controllo delle attività sul posto, è quindi indispensabile gestire direttamente tutte le operazione di sviluppo tramite propri incaricati.

In alterativa è possibile affidarsi a strutture ibride che uniscono la produzione locale alla gestione Italiana, in tal senso Tecnoshops (www.tecnoshops.it) ha messo a punto un sistema che integra competenze tecnico-organizzative italiane, da un lato, e dall’altro produzione locale.

Un sistema già adottato lo scorso anno dai più grandi brand della moda che hanno deciso di rinnovare i propri locali nella città Russa o all’interno dei magazzini Gum, il department store più famoso della capitale senza preoccupazioni.

Il 2018 inoltre sarà l’anno dell’implementazione del tax free shopping (TFS) in Russia. Pronti ad accogliere i già molti turisti cinesi, primi per nazionalità negli acquisti di lusso al mondo, che si dirigono a Mosca approfittando delle sole sette ore di volo e di una politica dei visti agevolata.

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