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La crescita della vendita online non vuol dire la fine dei negozi tradizionali.

La guerra alla convenienza (di prezzo, ma anche di orari di apertura) con l’eCommerce è persa in partenza, la battaglia deve essere fatta sul campo della differenziazione, ovvero offrendo prodotti e servizi non disponibili online e difficilmente simulabili dall’intelligenza artificiale.

Ma allora cosa possono fare in più i Retailers dove il mercato on-line non può competere?

1. Stimolare la visita nel punto vendita attraverso ambienti esclusivi e di tendenza.
2. Assistere il cliente ad alto livello e offrire privilegi esclusivi.
3. Differenziare i prodotti e i servizi in base alla localizzazione.

Continuare a gestire i progetti con i sistemi tradizionali è sicuramente più comodo, ma questo sistema può veramente soddisfare le esigenze di domani?

Il negozio non è più un semplice spazio dove fare acquisti, ma anche magazzino, manifesto pubblicitario e centro formativo per la prossima generazione di consumatori.

Oggi la finalità del retail è ottimizzare l’integrazione tra negozio e digital commerce per formare una realtà unitaria.

Al britannico Westgate Oxford, mega centro commerciale costato 440 milioni di sterline, ad esempio, l’inaugurazione ha visto i presenti partecipare a un’ambientazione di Alice nel Paese delle meraviglie creata dagli attori professionisti della Oxford Theatre Guild.

E, come se non bastasse, il direttore di John Lewis, negozio di moda all’interno del mall, ha spedito tutti e 300 i suoi impiegati a un corso di teatro tenuto dalla Oxford Playhouse per imparare a migliorare l’impostazione vocale e il linguaggio del corpo. Perché, spiega Simon Tavener, segretario della Oxford Theatre Guild, i commessi devono ormai “metterci la faccia e regolare le proprie prestazioni in base alle esigenze e alle aspettative dei clienti”.

“Per vendere bisogna soddisfare non solo le richieste ma anche l’ego del cliente” dice John Lewis, direttore del Westgate Oxford, centro commerciale che sta sperimentando il nuovo modello: personale che studia recitazione, esperienze e servizi personalizzati.

È lo shoppertainment, che trasforma i grandi magazzini in una specie di parco di divertimenti a tema tra pupazzi, attori, attività ambientate nella storia e pensate per adulti e bambini.

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