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Shopping e Ristorazione. L’esperienza d’acquisto più performante.

Dai mega centri commerciali pieni di posti vacanti e spazi vuoti, ai giganteschi negozi che necessitano di un aggiornamento, la pandemia ha accelerato un percorso preso già da tempo di integrazione tra digitale e shopping experience.

Già negli scorsi anni abbiamo visto come sempre più marchi stanno provando con successo questa strada. Milano è indubbiamente la capitale della moda se ci si basa sul numero di ristoranti firmati dai grandi stilisti.

Armani oltre all’hotel e al ristorante al suo interno, incanta tutti con il proprio sushi d’autore da Nobu, giapponese alla moda che nonostante gli anni che passano dal suo opening riesce sempre a rimanere sulla cresta dell’onda, cosa non da poco in una città dove l’età media per una nuova apertura è pochi anni.

Qui troviamo anche Ceresio 7 di Dsquared2, ristorante e rooftop con tanto di piscina con vista sulla “nuova” Milano, Elio Sironi, lo chef, propone una cucina semplice e autentica, mentre il bar propone cocktail classici ma eseguiti alla perfezione.

Poco distante, proprio in Piazza Gae Aulenti c’è il risto-club di Replay: The Stage con un’estetica accattivante ispirata agli interni di una nave.

Nei pianti alti della Fondazione Prada, si trova Torre, il ristorante guidato dal giovane chef Lorenzo Lunghi che dà vita a piatti ispirati alla tradizionale cucina italiana, con un occhio di riguardo alla sua terra d’origine: la Toscana.

In centro Martini Bar e Bistrot di Dolce&Gabbana sono una garanzia sia per sorseggiare un ottimo cocktail che per una cena veloce fra una fauna internazionale.

In via della Spiga, ha da poco inaugurato la nuova boutique di Ralph Lauren con all’interno un bar dove si potranno assaggiare i piatti più amati dallo stilista americano rivisitati in chiave italiana.

The Bar at Ralph Lauren offre un’esperienza americana unica con un tocco milanese.

Situato al piano terra, The Bar at Ralph Lauren è uno spazio caldo e intimo caratterizzato dallo stile di inizio secolo che si apre direttamente su un cortile interno con giardino. Rendendo omaggio allo stile di vita equestre, a lungo sinonimo di Ralph Lauren, gli interni sono arredati con divanetti in cuoio, un bancone in marmo con dettagli in ottone lucidato a mano, eleganti pannelli in legno scuro e una curata collezione di dipinti e fotografie.

A Parigi invece dopo oltre due anni di ristrutturazione Dior riapre il leggendario regno fatto di sogni, Dior 30 Montaigne.

Da ben settantacinque anni Dior crea le sue collezioni all’interno di questo leggendario hôtel particulier, luogo di cui Christian Dior si innamorò perdutamente nel 1946 e che nel corso degli anni è divenuto un emblema dell’eleganza parigina e dell’haute couture francese.

La completa ristrutturazione offre una riscoperta del patrimonio e delle ispirazioni appassionate delle molteplici sfaccettature della Maison, attraverso tutti i suoi universi – dal prêt-à-porter ai profumi, dalla pelletteria ai gioielli, dall’arte alla couture. Il tour-de-force architettonico orchestrato dall’architetto Peter Marino celebra lo stile neoclassico e la purezza contemporanea, celebra la molteplicità del savoir-faire, dell’art de vivre, della gastronomia e della cultura.

Al suo interno Le Restaurant Monsieur Dior e La Pâtisserie Dior, entrambi infusi dalla creatività dello chef francese Jean Imbert, i tre giardini, creati dal paesaggista Peter Wirtz in collaborazione con l’architetto Peter Marino.

L’incantevole nuova aura di questo edificio ricco di storia, dal suo maestoso Grand Escalier alla sua iconica Cabina, restaurata e riportata al suo antico splendore, promette un’esperienza senza tempo, invitando i visitatori in un viaggio deliziosamente inaspettato, un viaggio senza precedenti che non può essere vissuto “da nessun’altra parte”.

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